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Tyrrhenian Link, il progetto che collegherà Campania, Sicilia e Sardegna

Il Tyrrhenian Link è un progetto ingegneristico di rilievo internazionale che rientra tra i progetti di importanza strategica per il sistema elettrico italiano nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica definiti nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) ed assegnato a Terna S.p.A., che investirà complessivamente 3.7 miliardi di euro.

La realizzazione del Tyrrhenian Link prevede la posa di due linee elettriche sottomarine, concepite per stabilire un collegamento tra la Sardegna e la Sicilia (tratta Ovest) e la Sicilia e la Campania (tratta Est). L'infrastruttura si svilupperà su una lunghezza complessiva di circa 970 km ed è costituita da un sistema bipolare a doppio cavo sottomarino HVDC (High Voltage Direct Current) operante a 500 kV, con una capacità di trasporto di 1000 MW in corrente continua per ciascuna collegamento. La sua realizzazione segnerà un importante traguardo tecnico, poiché prevederà la posa di cavi sottomarini a profondità mai raggiunte in precedenza.La soluzione tecnologica della Terna S.p.A. implementata assicurerà efficienza operativa (>97%) e stabilità dinamica nella trasmissione di potenza a lunga distanza, riducendo drasticamente le perdite di trasporto di energia elettrica rispetto alle tradizionali linee a corrente alternata.

Il progetto

L’esecuzione operativa del progetto è iniziata lo scorso 7 febbraio 2025, con l'avvio della prima fase della posa del cavo sottomarino del ramo Est, a Fiumetorto. Il Tyrrhenian link, una volta che avrà raggiunto la piena operatività su entrambe le tratte, sarà in grado di assicurare una maggiore stabilità al sistema elettrico delle due isole e consentirà un'integrazione più flessibile delle fonti di energia rinnovabile non programmabile, all'interno della rete elettrica nazionale. La tratta Est, lunga circa 490 km, collegherà l'approdo di Fiumetorto, in Sicilia, all'approdo di Torre Tuscia Magazzeno, in Campania. Dall'approdo di Fiumetorto, i cavi interrati attraverseranno brevemente la zona industriale di Termini Imerese. L'integrazione nella rete di trasmissione nazionale (RTN) sicula sarà resa possibile grazie ad una stazione di conversione da corrente continua ad alternata, situata in un'area contigua alla stazione elettrica di Caracoli, garantendo la compatibilità con la rete elettrica esistente. Dall'approdo campano, i cavi interrati seguiranno strade già esistenti, riducendo al minimo l'impatto ambientale e paesaggistico, con un percorso di circa 14-15 km sino alla stazione di conversione situata presso Eboli.La tratta Ovest, lunga circa 480 km, collegherà l'approdo di Fiumetorto a quello di Terra Mala, in Sardegna. Per ottimizzare l'integrazione dell'infrastruttura con il contesto locale, si è scelto di localizzare la stazione di conversione in un'area vicina all'attuale sito, nel comune di Selargius.L'inizio della posa del cavo sottomarino tra Sicilia e Sardegna è avvenuto nel mese di settembre 2025, avviando i lavori a Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese. L'operazione è un primato mondiale nell'ingegneria elettrica: il cavo raggiungerà una profondità record di 2.150 metri sotto il livello del mare, la più elevata mai raggiunta da un'infrastruttura in corrente continua ad alta tensione.

Le principali sfide ecologiche e tecniche

Accanto alle ricadute energetiche, il progetto si distingue per l'attenzione alla sostenibilità ambientale. Ad agosto 2024, Terna ha avviato a Fiumetorto un intervento sperimentale di trapianto di Cymodocea nodosa, una pianta acquatica protetta fondamentale per l'ecosistema marino. L'operazione ha visto la messa a dimora di circa 20.000 talee su 1.200 metri quadrati di fondale, con l'obiettivo di tutelare la biodiversità e proteggere la linea di costa dall'erosione.Inoltre, con lo scopo di salvaguardare al massimo le zone costiere in prossimità dei tre approdi, il passaggio tra il cavo sottomarino e quello terrestre sarà eseguito utilizzando la tecnica avanzata della Trivellazione Orizzontale Controllata (TOC), che consentirà di minimizzare l'impatto ambientale e preservare la flora marina protetta. Al contempo, la posa dei cavi sottomarini, realizzati con un'armatura in materiale composito in alternativa all'acciaio tradizionale, stabilirà un primato per un'infrastruttura sottomarina, in quanto verranno raggiunte profondità senza precedenti, superiori ai 2100 m sotto il livello del mare. Questa operazione necessita di tecnologie avanzate per proteggere i cavi da pressioni estreme e dalle correnti sottomarine, assicurandone integrità e durata nel tempo.Le stazioni di conversione sorgeranno a Selargius (Cagliari), da dove partirà un cavo interrato di 30 chilometri verso la costa, e in contrada Caracoli (Termini Imerese), collegata all'approdo marino da un percorso sotterraneo di circa 7 chilometri. Qui verrà inoltre realizzata una nuova sezione a 380 kV all'interno della stazione elettrica esistente.Per quanto riguarda la tratta est, il progetto prevede una stazione di conversione a Eboli (Salerno), collegata all'approdo di Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia) tramite un elettrodotto interrato di circa 15 chilometri. Anche in questo caso, la stazione siciliana è localizzata a Caracoli, in collegamento con Fiumetorto attraverso un tracciato interrato di circa 10 chilometri.Il Tyrrhenian Link è considerato una delle infrastrutture più strategiche per la transizione energetica italiana ed europea e sarà operativo nel 2028, con l'entrata in esercizio del primo polo del ramo est già prevista per il 2026.